12/04/2019
ALI in libreria
Oreste, la faccia nascosta di Edipo?
Il mito di Oreste si presta a essere letto in molti modi. Uno di questi è femminile, perfino femminista: “La sentenza di Apollo, che tutti gli dèi approveranno all’unanimità, sarà decisiva per il futuro delle donne: Oreste è innocente perché non ha infierito sul principio della vita, ma ha solo colpito il corpo che conteneva e conservava servilmente il seme del padre, l’unico vero generatore della vita” (Dacia Maraini). Un’altra lettura (psicoanalitica?) privilegia la funzione del padre come agente della temperanza introdotta dal Logos e dalla Legge degli uomini: “Se rispetterete questa istituzione, come merita, disporrete di un baluardo di salvezza per lo stato e la città…” (Eschilo, Eumenidi).
Difficile non pensare a due letture contrapposte che ripropongono nel terzo millennio la mancanza di rapporto sessuale che ci fa o uomini o donne.
Di questo gli analisti dell’ALI discutono con Roberto Gardenghi e Andrea Rambaudi attorno al libro di Michèle Gastambide e Jean-Pierre Lebrun: Oreste, la faccia nascosta di Edipo? (2017, Mimesis Edizioni).