22/02/2019
ALI in libreria
Il sapere che viene dai folli
Che la follia abbia qualcosa da insegnare sull’uomo non è un’ovvietà, né è una nozione intuitiva.
In particolare non lo è se la follia non è foucaultianamente intesa come non ragione, come limite, come muro perimetrale che definisce e racchiude la non ragione, intesa come altro dalla razionalità borghese in fregola di affermarsi e di mantenere la propria affermazione.
Per Freud e per la psicoanalisi la follia non mostra ciò che è altro dall’uomo; bensì illumina, come un sole nero, l’essenza stessa dell’uomo, il suo essere creatura politica e di linguaggio. La follia, insomma, ci fa vedere l’inconscio a cielo aperto.
Con e attorno al testo che presentano stasera, “Il sapere che viene dai folli” (2017), libro a cura di Nicolas Dissez e Cristiana Fanelli, pubblicato da DeriveApprodi, ALI—Torino si interroga su questa nozione e si confronta sul senso della follia nel tempo della nostra attualità, caratterizzata dal reale dell’ordine economico e dei nuovi mezzi di comunicazione. Oggi questo reale – e come si combatte il reale? - sembra infatti aver mandato in pensione l’ordine borghese rispetto al quale la follia appariva come il rovescio della ragione.
Sarà presente l’Autrice del libro, Cristiana Fanelli, e gli analisti dell’Associazione Lacaniana Internazionale, ALI Torino, discuteranno del sapere che viene dai folli anche con Nicolò Terminio e Andrea Rambaudi.