I “Disturbi di Personalità”: I percorsi che hanno portato al successo della nozione


Sabato 5 e domenica 6 giugno 2010 

dalle ore 9,30

Sala degli Antichi Macelli di Po – Via Matteo Pescatore 7 - Torino


Prima possibilità 
Secolarizzazione significa anche scomparsa della nozione di trascendenza, ovvero scomparsa dell’idea che in ciò che ci circonda c’è dell’altro. Per lo sguardo contemporaneo, ciò che è dietro l’apparenza dell’oggetto è dello stesso ordine dell’oggetto stesso. Questo significa anche che a farla da padrona è la paranoia, che cessa di essere una categoria clinica per divenire descrizione del nostro funzionamento sociale. Paranoia e scomparsa del mistero sono la stessa cosa. 

La psicoanalisi non può permettersi, pena il suo annientamento come disciplina scientifica, di rinunciare a considerare la presenza dell’Altro. Anzi, l’Altro che insiste attraverso all’apparenza che assume, è il cuore stesso dell’invenzione della psicoanalisi. 

La nozione di “Disturbo di Personalità”, semplicemente, disconosce questa dimensione. Non vi è nient’altro dietro la descrizione dei quadri amatoriali con cui sono descritte le diverse contingenze caratterizzanti le forme “disturbate” e, talvolta “disturbanti” del comportamento umano. Non sorprende dunque che la nozione abbia incontrato il favore crescente dei professionisti della salute mentale, che fanno della sordità alla presenza dell’Altro, la premessa per accedere alla procedurabilità e verificabilità dei loro interventi. 

Seconda possibilità 
Secolarizzazione significa anche scomparsa della nozione di trascendenza, ovvero scomparsa dell’idea che in ciò che ci circonda c’è dell’altro. Le manifestazioni attuali della psicopatologia esprimono, ovviamente, questo scenario. La rimozione, così come la negazione, il diniego e la forclusione, sembrano, in questa scomparsa dell’Altro, non trovare più casa: nessuna Heim che confronti il soggetto all’esperienza dell’Unheimlich. Tutto sembra avvenire nel registro dell’evidenza e rimanda ad una nuova economia psichica che pare fare a meno delle forme classiche della presenza del Nome-del-Padre. Questo sono i “Disturbi di Personalità”: la traduzione in termini psicopatologici del modo attuale della presenza dell’inconscio. 

Le due possibilità non si escludono a vicenda, complicando la questione del successo di questa nozione, che riguarda circa il 30% delle diagnosi poste in psichiatria. La nozione di “Disturbo di personalità” offre un apparente linguaggio comune agli operatori, nella grande varietà, intreccio e sovente inconsistenza dei quadri teorici di riferimento. 

Di questa complessità gli psicoanalisti dell’Associazione Lacaniana Internazionale intendono discutere a Torino nel corso di queste giornate.

© ASSOCIAZIONE LACANIANA INTERNAZIONALE TORINO c.f. 05832920010

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